Storia

LA SAI Ambrosini: una grande azienda umbra

La Sai Ambrosini fu una realtà industriale importante e variegata che ebbe anche una grande influenza in Umbria e a Passignano. Fu legata alla figura “carismatica e paterna” del fondatore, Angelo Ambrosini, un gentiluomo visionario interessato più all’estetica del volo che al management e alla finanza, e dei tanti collaboratori, di ogni livello, che egli seppe scegliere con lungimiranza e coinvolgere nelle sue passioni. La cura per la formazione era una caratteristica della SAI ed il personale era così noto per la sua competenza e professionalità che non trovò difficoltà a ricollocarsi presso altre aziende nel momento della crisi. L’azienda si caratterizzò per l’innovazione continua e superò le tempeste della seconda guerra mondiale. I primi aerei a getto italiani nacquero a Passignano, così come i droni. La fine della SAI fu dovuta ad una serie di eventi interni ed esterni, talvolta sfortunati, ma la tradizione industriale che aveva iniziato a Passignano continua. L’azienda curò molto la formazione dei dipendenti presi dal territorio, in origine pescatori, artigiani e contadini e favorì l’immigrazione da altri luoghi d’Italia, contribuendo a cambiare profondamente la realtà locale, integrandosi nella comunità e anche creando una nuova mentalità. Per studiare questa realtà il 1 ottobre 2024 alle ore 17.00, si svolgerà un convegno presso il Comune di Passignano sul tema “La SAI Ambrosini: uomini e azienda” .Il convegno vuole approfondire la storia di questo percorso e proporre iniziative per salvaguardare la memoria del suo fondatore, dell’azienda e dei tanti che furono parte di questa avventura. A questo farà seguito, nel mese di Ottobre, un secondo incontro, “La SAI Ambrosini: una tradizione che continua” che vorrà approfondire il lascito industriale e umano del distretto produttivo di Passignano, una realtà prestigiosa per qualità e innovazione. Interessante la storia di questa azienda per valutare anche la grande cura alle persone che vi lavoravano che sentono, ancora oggi, la fine della azienda come una ferità. Angelo Ambrosini praticava un welfare aziendale , che aiutava la motivazione delle persone ed il legame con l’azienda che, ancora oggi, permane. In definitiva si può dire che si trattava di un rapporto umano oltre che professionale.

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